25 luglio 2010

Carrara, breve storia della città









"Aronta è quei ch'al ventre li s'aterga,/che ne' monti di Luni, dove ronca/lo Carrarese che di sotto alberga/ebbe tra i bianchi marmi la spelonca/per sua dimora; onde a guardar le stelle/ e 'l mar non gli era la veduta tronca "

( Inferno XX, 46-51)


La città di Carrara ha una storia molto antica. Sul toponimo di origine della città vi sono varie ipotesi, secondo alcuni deriverebbe dall'antico ligure "Kar" che significa pietra; secondo altri il nome discenderebbe dalla parola "Car" che significa carri e da "Iara" cioè luna quindi città della luna sui carri, quet'utimo toponimo ha un chiaro riferimento al trasporto del marmo. In fine un legame del toponimo si ritrova anche nel francese "Carriere" (cava) derivato a sua volta dal latino "Carrariae". La città di Carrara sorge in un luogo anticamente abitato da tribù liguri-apuane che dominarono sul territorio fino all'avvento dei romani che sconfissero queste popolazioni nel 185 a.C.
Intorno al I secolo a.C. i romani fondarono la città di Luni e dopo la scoperta delle cave iniziarono lo sfruttamento dei giacimenti marmiferi. Il marmo veniva estratto dai giacimenti e trasportato mediante i carri fino al porto di Luni dove veniva imbarcato e trasportato per tutto l'Impero. I primi villaggi a Carrara nacquero proprio dagli insediamenti realizzati per estrarre il marmo. Con l'avvento dei grandi scultori il marmo di Carrara venne utilizzato per le opere più imponenti e per addobbare le case dei nobili, politici e dell'Imperatore.
Con la caduta di Roma nel 476 a.C. l'estrazione del marmo si interruppe e le cave divennero un rifugio dai barbari che battevano le coste. Dopo la caduta dell'Impero romano varie popolazioni si seguirono sul territorio: i Barbari Goti, i Bizantini, i Longobardi. Nel 774 Carlo Magno sconfisse i Longobardi e Carrara divenne un feudo dei vescovi di Luni.
Nel 1215 Federico II tolse la città ai vescovi e la affidò a Guglielmo Malaspina che cominciò a costruire la rocca. La popolazione si divideva tra guelfi che appoggiavano il vescovo e i ghibellini che appoggiavano il nuovo signore. Nel 1230 tutta la zona ritornò sotto il potere dei vescovi. Nel frattempo le estrazioni del marmo continuarono incessantemente con esportazioni a Pisa, Firenze, Roma, Genova, Napoli, Siena, Milano. Il potere dei vescovi finì definitivamente nel 1313, Carrara passò poi dai fiorentini, ai lucchesi ed ai milanesi fino a tornare nel 1473 sotto i Malaspina che avevano ancora sede a Fosdinovo.
Nel 1495 Carrara divenne sede dei Malaspina che si trasferirono nella vicina Massa nella seconda metà del Cinquecento. Nel 1554 fu fondato il ducato di cui Carrara diviene capitale insieme a Massa. Il governo della città passa sotto Alberico I Cibo Malaspina, la dinastia proseguì con Carlo I, Alberico II e nel 1690 Carlo II. Carlo II morì senza eredi e Carrara passò al fratello Alderano Cybo e alla sua figlia Maria Teresa, sposa nel 1741 di Ercole Rinaldo D'Este, erede del ducato di Modena.
Carrara quindi passa sotto il ducato di Modena, nel 1751 iniziarono i lavori per la realizzazione del porto necessario per supportare l'estrazione e il trasporto del marmo; nel 1769 fu fondata l'Accademia delle Belle Arti che sorse a fianco del palazzo principesco. Con l'avvento di Napoleone Carrara passò sotto Elisa Bonaparte Baiocchi che governò dal 1806 al 1814.
Nel 1815 in seguito alla Restaurazione Carrara tornò, sotto Maria Beatrice d'Este, ad essere un Ducato autonomo, alla morte di quest'ultima la città tornò sotto il ducato di Modena e vi rimase fino all'unità d'Italia.

da http://www.cittacarrara.it/

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